La Topo Athletic Pursuit era un modello che mancava all’interno del mondo Topo Athletic, che produce da sempre diversi modelli caratterizzati da un assetto minimalista, quasi barefoot – vedi ST-4 e Runventure 4 – ma non aveva ancora una scarpa Drop Zero da trail running protettiva, per allungare le distanze da affrontare, la dove una sensibilissima Runventure 4 porterebbe in crisi il piede, anche il più allenato.

C’è chi ci ha già fatto delle ultra e ci si è trovato bene, io non sono arrivato a coprirci più di una ventina di km in un uscita sola.

Devo essere sincero: non sono entrato in sintonia con questo modello.

E’ la prima volta che mi capita con Topo. Una delle poche volte che mi capita con qualsiasi altra scarpa. Ci può essere una scarpa che non mi piace…

Questa Topo Athletic Pursuit invece non è nemmeno che non mi piaccia.

Ci ho corso, ma non mi ha trasmesso emozioni. Le emozioni che mi aspettavo.

Eppure sarà la scarpa con cui continuerò a correre, specie ora che viene l’inverno, proprio perché – a livello tecnico – il suo essere una drop zero e il comportamento della sua intersuola mi costringe a correre con un passo caricato sul meso-avampiede. Il che è positivo, per migliorare la corsa e soffrir meno.

Caratteristiche:

Peso : 305gr
Drop: 0mm 28mm di stacco a terra
Intersuola : ZipFoam
Suola : Vibram Megagrip
Tomaia : con suola ergonomica Ortholite

TOMAIA

La cosa che subito mi ha colpito della tomaia della Topo Athletic Pursuit è stato lo spazio all’avampiede.

Topo costruisce la sua tomaia sul concetto di lasciare spazio di movimento alle dita del piede, per cui presentano una zona dell’avampiede larga, il giusto.

Poi la tomaia, a seconda del tipo di tessuto e del tipo di puntale protettivo usato, può risultare più o meno fasciante sul piede.

Nella Topo Athletic Pursuit c’è spazio in abbondanza, più di ogni altro modello Topo Athletic.

La cosa non mi è dispiaciuta.

Non fosse che un po’ tutta la tomaia veste leggermente più ampia del solito, per cui ho dovuto dare una bella tirata di lacci per sentirmi sicuro.

E meno male che questa Pursuit ha una linguetta spessa e ben imbottita con un materiale molto denso, che non mi hanno fatto sentire i lacci, ma comunque molta pressione sul collo del piede.

Ho anche provato a indossare diverse calze da trailrunning, più o meno massicce, per sentire la calzata più piena. Alla fine ho preferito andare scalzo.

Perché, al di là dello spazio, ci si sta bene con questo tessuto.

E bene anche nel contrafforte tallonare, ben imbottito, che fascia ottimamente la caviglia.

La zona mediale, specialmente quella interna, da molto sostegno al piede, grazie alla sua forma molto “naturale” che va a fasciare il piede in ogni punto

 

 

INTERSUOLA

L’intersuola della Topo Athletic Pursuit è fatta con un unica mescola, lo ZipFoam.

Io ho amato lo ZipFoam nella sua prima versione, nelle Phantom v1.

Poi, in altri modelli che adottavano questa gomma, non ho ritrovato più lo stesso feeling. Tantomeno in questa Pursuit.

Con la Phantom V1, mettevo piede a terra e subito venivo rilanciato, sembrava di correre sospeso da terra. Anche a ritmo lento.

In questa Pursuit non è stato così.

L’ho trovata molto elastica, flessibile, ma quasi “scarica”: non offre un piacevole contatto a terra, né una risposta via durante il passo ed il rilancio.

Non è ammortizzante. Si comprime nel contatto a terra, ma non si percepisce nessun assorbimento della caduta

Qualcuno, ho letto in diverse recensioni, ha comparato il comportamento dello Zipfoam della Pursuit a quello della gomma delle Hoka Speedgoat… Io non ci ho trovato niente del genere.

Quando ci correvo, altro che Speedoat! mi sembravano un paio di Chabochi! Sapete, quei sandali dei Tarahumara fatti col battistrada dei pneumatici di autocarro, che pesano 300gr l’uso, di 1 cm di gomma densa? Ecco, piu’ o meno la stessa sensazione.

 

SUOLA

La suola della Topo Athletic Pursuit è la tipica suola Topo Athletic, tipica mescola Vibram.


Una suola che è un trattore, abile in tutte le situazioni, specialmente sui terreni morbidi e sporchi, umidi, tipici autunnali

 

COMPORTAMENTO

In salita e corsa

Dopo qualche centinaio di metri di corsa spenta sull’asfalto che mi separa dai sentieri, ecco che inizia subito salita impervia, e subito con appoggio d’avampiede, con sicurezza, pianta ben flessibile, ho iniziato ad andare sciolto, sia nei punti corribili, che in quelli arrampicabili.

Nei pochi momenti di piano, continuavo col passo precedente, quindi molta calma, con la scarpa ben piantata in terra, il piede pure, ottima sensibilità del fondo,  nessun piacere o dispiacere dal contatto, procedevo spensierato.

Poi è arrivato il corribile, sali scendi  leggermente ondulato, ma con fondo molto dissestato, percorso con calma, anche perché la scarpa è molto ampia, non tanto agile.

E poi è arrivato il single track corribile nel bosco, fondo compatto anche se spesso ricoperto da foglie secche bagnate.

Passo sempre sicuro, ma una corsa per niente brillante, non sentivo ammortizzazione dell’appoggio, ne alcuna risposta dopo l’appoggio.

Zero assoluto.

Ma mi aspettavo qualcosa di più da una scarpa che si chiama Pursuit…

Ho provato a spingere, e non è che sentissi chi sa quale risposta energetica dell’intersuola che fornisse un po’ di booster al passo.

Tutta spinta di gamba e di piede. Nessun divertimento.

In discesa

Poi, è arrivato il momento di ridiscendere. 400 mt di dislivello negativo in poco più di 3km. Zig-Zag impervi.

Fondo molto sconnesso.

E li sono sempre andato con appoggio di avampiede, quasi saltellando, per sfruttare l’elasticità del piede. Non c’è stato mai un momento in cui potessi andare con un appoggio riposante di meso piede.

Perché anche di meso piede, non sentivo l’intersuola appoggiare e copiare il fondo, darmi quel momento di contatto pieno, quel momento in cui respirare con lucidità.

Poi più in basso il sentiero si è trasformato in tratturo corribile, e li ho comunque continuato a correre d’avampiede, per lo stesso motivo: impossibile poggiare di tallone, impatto duro e contraccolpo alle ginocchia, poca morbidità di meso piede.

 

 

CONCLUSIONI

A questo giro mi dispiace non poter essere entusiasta di un modello Topo Athletic. E, leggendo in giro, per adesso, sono l’unico ad essersi trovato così, con queste Pursuit.

Comunque, al di là di questo, e proprio per questo comportamento, la Topo Athletic Pursuit sarà la mia scarpa da corsa proprio per inseguire una forma migliore, proprio perché mi costringe a correre in maniera corretta, di meso piede, e quindi spero di evolvere, spinto dalla necessità della “sopravvivenza”.

 

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