La Salomon Genesis è la “sorellina” della Salomon S-Lab Genesis, condividendo la stessa struttura suola-intersuola-tomaia, con l’importante differenza di un contrafforte tallonare dal design più tradizionale, che fornsice una calzata più consueta e rassicurante, stabile anche grazie al’Activ Chassis, adesso meglio integrato nell’intersuola.

 

Salomon Genesis

Activ Chassis

Caratteristiche:

Peso 269gr
Differenziale 8mm, altezza al tallone 34mm
Tomaia in tessuto Matrix con sistema allacciatura Quick Lace
Intersuola in gomma Energy Foam con sostegno Activ Chassis
Suola Salomon All Terrain Contagrip con tasselli di 4.5mm

 

 

TOMAIA

La tomaia è fatta con tessuto Matrix, un tessuto molto resistente è realizzato con filati di Kevlar e poliammide, molto traspirante, affatto elastico.

Quando si procede ad allacciare la scarpa, il tessuto si stende sul piede e lo comprime, senza prenderne la forma, ma ingabbiandolo: è una calzata bella tosca, da performance, non del tipo da farti sentire comodo, ma del tipo da farti sentire sicuro.

Una volta abituati a questa presa, si trova piacere nel constatare che la zona avampiede non compatta le dita dei piedi, ma anzi si può sentire il pollice, dall’ossicione in sù, abbastanza libero.

 

Il puntale è ben rivestito, e non viene mai a contatto con le dita dei piedi, là dove si trova il suo bordo, anche quando il piede flette molto negli appoggi di spinta o in quelli in fase di atterraggio d’avampiede, quanso si attacca una discesa.

Il sistema di allacciatura è il tipico Quick Lace Salomon, con linguetta para lacci ben protettiva dotata di palpebra porta cursore.

 

Il contrafforte tallonare della Salomon Genesis è dotato di conchiglia flessibile, ma ben contenitiva, e ben accogliente, con un collarino discretamente imbottito.

La calzata al tallone risulta piacevole e stabile, con il piede che siede in maniera confortevole su una soletta rimovibile Ortholite, e che è ben stabilizzato dalle “alette” laterali, appendici dell’intersuola, che costituiscono il sistema stabilizzante Activ Chassis.

INTERSUOLA

L’intersuola della Salomon Genesis è in gomma Energy Foam, con una zona tallone ampia, nonchè alta da terra, che fornisce un buon assorbimento del contatto a terra, senza risultare troppo morbida.

 

La caduta viene leggermente ammortizzata, senza effetto spugna.

La rullata non è assistita da sistemi di piastre o rocker, e la distenzione della scarpa risulta ben sostenuta.

La zona avampiede è molto flessibile, e priva di un rock plate, risulta molto sensibile: il piede sente tutto.

 

Il chè è una cosa positiva quando si va al limite, e la percezione migliora il controllo del passo.

Naturalmente questo può affaticare il piede, dipendentemente dalle capacità dell’atleta.

Diciamo che dopo una ventina di km si può sentire che il piede non è tanto stanco, quanto “allenato”.

Questo tipo di comportamento mi è molto congeniale, che di solito corro dai 7 ai 15km, su terreni motlo “stimolanti”, e mi piace essere stimolato. E questo mi permette di alzare l’asticella della capacità di sopportare gli stimoli, migliorare la resistenza, per quando magari farò quel lungo in cui adottare anche una scarpa più protettiva, per uscirne poi riposato, almeno per quanto riguarda il piede.

 

SUOLA

La suola della Salomon Genesis è differente da quella della S-Lab Genesis nel tipo di tasselli, ma è lo stesso tipo di gomma.

Mi ha fornito sempre un appoggio sicuro, su ogni tipo di superficie, eccetto naturalmente il fango profondo.

Quel che mi ha stupito è che, nonostante i fondi molto difficili, dopo più di 200km non mostra segni di usura!

 

Conclusioni sulla Salomon Genesis

Ho provato la Salomon Genesis a lungo, negli ultimi tre mesi, in tutte le situazioni possibili, alternando con altre scarpe.

Questo mi ha dato modo di staccare e tornare ad usarla dopo aver provato scarpe molto differenti.

Eppure le mie impressioni iniziali non sono cambiate, in relazione alle nuove “abitudini” prese dal piede.

 

Ciò che mi ha sorpreso fin dall’inizio, dopo essermi abituato alla calzata molto forte sull’ossicione, è stato il fatto di aver dimenticato di star provando una scarpa, di doverla analizzare. Me la sono goduta.

A qualsiasi ritmo. Spingendo o solamente correndo al passo, camminando, mi sono trovato sempre bene.

Mi ha dato sicurezza in discesa, quando andavo ad attaccare i percorsi downhill oppure le discese ripide e molto dissestate.

Sull’asciutto e sul bagnato.

Insomma, una scarpa che magari non di da il piacere di aiuto in fase di rullata o spinta, che non ti offre quel tipo di ammortizzazione morbida e contatto morbido a terra, ma che ti accompagna in maniera sicura, con una calzata stabile ed un grip affidabile.

 

 

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