Anche quest’anno s’è conclusa la kermesse del Ultra Trail del Mont Blanc, con il suo carico di emozioni e colpi di scena. Un canovaccio che ogni edizione, dal 2003 ad oggi, per gli amanti del trail running, si ripete in formulazioni differenti, senza però perdere l’essenza di questo mega evento.

Aldilà delle performance degli atleti, s’è dato molto risalto alle storie personali dei vincitori saliti sul podio. Storie di persone “normali” (si fa per dire) che con le loro difficoltà raggiungono quello che per molti è irraggiungibile, cioè l’Olimpo del Trail Mondiale!

Personalmente, mi ha colpito molto la storia del secondo classificato Zach Miller, statunitense che con la sua volata contro il tempo per stare al di sotto delle 20h, non ha emozionato solo a me, senza contare il podio femminile anche qui a stelle e strisce si conferma con la sua rappresentante Courtney Dauwalter

Come mail l’UTMB, è sempre così emozionante?

Ci sono gare a livello mondiale che vantano una fama di assoluta importanza, ma l’UTMB ha qualcosa in più, oltre l’aspetto super commerciale che per molti ha un pò annacquato la vera essenza del trail running, ma emoziona sempre.

Emoziona anche per chi lo conclude senza glorie mediatiche, ogni atleta porta con se un bagaglio di storie personali, di sfide, di notti perse sui monti per allenarsi al meglio delle proprie possibilità, lasciando il ruolo di padre o di madre che non sempre viene capito ed accettato dal nucleo familiare.

Questa disciplina non si concilia molto con gli obblighi parentali; il trail running richiede spazi e tempo, notti insonne trascorse sui monti, per poi raggiungere il tempio supremo del trail mondiale.

Chiunque concluda questa gara può vantarsi, con ragione, di essere fra i migliori al mondo solo per il fatto di esserci riusciti, di aver chiuso il cerchio di un periodo lunghissimo fatto anche di solitudine e dolore e pieno di aspettative. La solitudine ne deriva dal fatto che non sia facile trovare compagni di allenamento in questa specialità sportiva.

Nonostante i campionati del mondo di trail a Innsbruck di giugno, rimangono un pò in ombra di fronte al colosso di Chamonix; forse perchè il primo, forse grazie alla capacità manageriale degli organizzatori, o forse per aver tenuto duro,  perchè la sua fama va oltre la sfida personale dei singoli.

L’UTMB è l’UTMB, che se ne dica bene o male, rimane ad oggi il sogno e la sfida di moltissimi, ma non tutti, atleti. La selezione a punteggio la rende la Regina, che alla Sua Corte accetta solo i meritevoli, cioè coloro che hanno raggiunto il punteggio ITRA, coloro che hanno tenuto duro per molti anni, che hanno creduto fino all’ultimo di essere sotto quell’arco, accompagnati dal famosissimo brano dei Vangelis: “Conquest of Paradise” che mette i brividi già dalle prime note. Tutto si concentra in questi giorni!

Certo il trailrunning non è una disciplina spettacolare, guardandolo nelle dirette web è assolutamente noioso, ma solo chi sa cosa vuol dire praticare il trail running riesce a reggere ore davanti allo schermo per tifare non solo i top runner ma anche i propri amici impegnati… che altro aggiungere, per quelli rimasti fuori nel 2023, non resta che affrontare i prossimi mesi sognando di essere sorteggiati per la prossima edizione ed essere accettati a Corte !

Buon Trail a tutti.

 

 

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