Siamo arrivati alla Mizuno Wave Rider 28.

Ho iniziato a correre correre con le Mizuno Wave Rider 8.

E la Rider è sempre lei.

Il concetto di fondo è sempre quello: un intersuola stratificata con una piastra curvata, ad onda, che parte dalla zona mediale fino al tallone. O dal tallone alla zona mediale, che dir si voglia.

Cambiano i materiali, aumentano i mm di gomma sotto il piede, ma la Rider è  sempre la Rider.

E come sempre, come ogni Mizuno, è una scarpa comodissima da indossare, anche sul piede nudo.

E’ una daily trainer che va a confrontarsi con scarpe come Brooks Ghost 16, Asics Gel Cumulus 26, Saucony Ride 17, New Balance 880 v14 (di tutte stanno uscendo le nuove versioni): tutte scarpe tradizionali, molto differenti dalle “bouncy” trainer come la Asics Novablast, Topo Athletic Atmos, e la nuova Mizuno Neo Zeo: meno rimbalzanti, più stabili, meno divertenti ma più versatili, per tipo di corridore e attività.

Ultimamente abbiamo provato le Mizuno SkyRise 5, una daily trainer più moderna, senza tecnologia Wave classica,  reinterpretata come funzione d’onda tra gli strati di gomma, che è più morbidosa e confortevole durante il passo, ma con cui non puoi spingere per fare variazioni di corsa in chiave costruttiva, come appunto permette la Rider.

Peso: 269gr M, 227gr Donna
Drop: 12 mm, 38.5mm al tallone
Intersuola con piastra WAVE in pebax, e gomma Enerxy NXT

TOMAIA

Il tessuto della tomaia è fatto al 90% di materiale riciclato. Bel risultato!

E’ un tessuto Jacquard Air Mesh senza cuciture con linguetta para lacci integrata.

MIZUNO WAVE RIDER 28

 

La forma della tomaia è molto snella, col puntale raccolto, che compatta le dita del piede senza comprimerle. Ci si sta molto bene, li davanti.

 

Indossandola senza calze, si ha una bella sensazione di contatto sul piede nudo, e si percepisce ariosità durante la corsa.

Non si ha mai la sensazione di sudore sul piede, che viene catturato dal mesh e trasportato via dalla pelle.

Il collarino è ben imbottito, così come la linguetta posteriore, che chiude sul tendine in maniera presente ma confortevole. Sembra accudirlo!

Il design del collarino è molto diverso rispetto al normale, veste più alto sul piede, andando a chiudere il piede proprio sotto al malleolo.

A qualcuno potrebbe dare fastidio l’eventuale contatto. Ma non siamo tutti uguali: altri potrebbero sentire maggior sicurezza di calzata.

 

INTERSUOLA

La Mizuno Wave Rider 28 ha l’intersuola composta dalla gomma ENERZY NXT con una geometria dal differenziale tacco punta molto alto – 12mm, uno dei più alti tra le scarpe in circolazione – che favorisce la rullata tacco punta in maniera decisa.

La piastra Wave in materiale PEBAX RNEW ha una funzione di leva, favorendo la dinamica della rullata.

Praticamente si ha un effetto rocker senza avere il rocker.

D’altronde un tempo non erano concepibili volumi di gomma così alti da permettere design curvati della pianta di appoggio, e la piastra serviva a svolgere quell’effetto.

Inolte – grazie al design leggermente asimmetrico – aggiunge un po di stabilità al comportamento della gomma.

Non si tratta certo di un sistema antipronazione – il Wave progettato per questa funzione adottato sulla Inspire è molto più marcato e rinforzato. Comunque “guida” la risposta della gomma migliorando la forma di esecuzione del passo, sempre ben centrata.

La gomma ENERZY NTX, in questa versione,  fornisce maggior ammortizzazione rimanendo pur una gomma “rigida”, affato morbidosa nel contatto a terra e duranto lo svolgimento del passo, come lo è invece la Skyrise.

 

SUOLA

La suola della Mizuno Wave Rider 28 è in gomma al carbonio X10, una gomma duravole.

Questa suola offre anche una buona presa su quasi tutte le superfici.

 

Interessante notare come negli anni sia cambiato il design.

Le suole di una decina di versioni di anni fa era “segmentate”, presentavano diversi “flex grove”, scalanature trasversali dove la gomma della suola era più fine, in modo da permettere maggior flessibilità alla zona sotto l’avampiede per seguire al meglio il momento della spinta.

Oggi la concezione della dinamica della rullata è cambiata, si sfrutta il fattore leva della piastra per far svolgere la rullata senza far caricare la spinta all’avampiede, che lavora e fatica meno, ottenendo comunque una efficiente dinamica del passo. Non serve più quella flessibilità, ma un “supporto” alla “scivolata” della rullata.

 

CONCLUSIONI SULLA MIZUNO WAVE RIDER 28

Quando calzai per la prima volte le Rider, anni e anni fa, erano le scarpe più piacevoli da indossare.

Dopo tutti questi anni, la sensazione è la stessa: nel senso che i materiali si evolvono, la concorrenza si evolve, eppure hai sempre la sensazione che sia la scarpa più paicevole da indossare.

Un tempo una A3 protettiva, è diventata una scarpa molto più vivace, ben ammortizzante ma solida nel rapporto col fondo.

Una scarpa per corse impegnate sulle brevi e medie distanze, per tutti i tipi di corridore, dal principiante all’evoluto.

 

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