Prevalentemente femminile, il disturbo tiroideo può compromettere le attività sportive e quotidiane, perché agisce in modo diretto sulle funzioni cellulari ed energetiche, una sua disfunzione può essere causa di crampi, ridotti livelli energetici, tendenza agli infortuni, osteoporosi
In questo scritto prenderò in esame solo la situazione più diffusa, ovvero l’ ipotiroidismo riguardante il metabolismo di T3 – T4
Descrizione
La tiroide è una ghiandola endocrina a forma di farfalla, munita di paratiroidi, posta anteriormente alla base del collo secernente gli ormoni T3, T4 e calcitonina
T3 è principalmente ottenuto dalla conversione del T4 a livello epatico e renale da enzimi chiamati deiodinasi
La calcitonina insieme al paratormone (che è secreto dalle ghiandole paratiroidi) ed alla vitamina D regolano l’omeostasi del calcio e del fosforo a livello osseo, renale, intestinale.
Epidemiologia
Le patologie endocrine colpiscono circa il 4% della popolazione, quella tiroidea rappresenta il 35 % del totale, di cui l’ 85 % è in forma subclinica ( fase precoce che non manifesta segni e sintomi obiettivi ), ne sono afflitte in maggioranza le donne.
Funzionamento
Sotto controllo tramite l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, segue un ritmo circadiano con picco massimo al risveglio e minimo alla sera
Ipotalamo, rilascia il THR il quale a sua volta stimola l’ ipofisi anteriore a rilasciare il TSH che ha un’ emivita di circa 1 ora e una secrezione pulsatile, in caso di privazione del sonno può avere variazioni anche molto ampie
Il TSH comunica alla tiroide di produrre gli ormoni tiroidei T3 ( emivita di 24 ore) T4 (emivita 7 giorni), quando questi saranno a livelli adeguati ci sarà inibizione del rilascio di THR e conseguente interruzione del ciclo ( feedback negativo)
L’ attività del T3 è molto più potente del T4, da 4 a 8 volte
L’ attivazione degli ormoni tiroidei avviane in maggior misura tramite il fegato ed il rene, uno scarso funzionamento epatico/renale può essere causa di aumentato RT3 , ovvero la forma inattiva dell’ ormone.
Un passaggio biochimico importante degli ormoni tiroidei avviene tramite il ferro, motivo per cui anemia e bassa ferritina ( comune nelle donne per via del ciclo ) può impattare sulla tiroide
Squilibri della tiroide e stagionalità
Probabilmente ognuno di noi conosce una persona con problemi tiroidei, nella società moderna è ormai la normalità, ma vi siete mai chiesti ….perché ? Tossine, stress, cibi a cui siamo intolleranti, carenze nutrizionali o eccessi alimentari, infezioni, infiammazione di basso grado silente, alterazione del sonno, sostanze chimiche di uso comune che sono distruttori endocrini…
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L’ assunzione calorica modifica la funzione tiroidea, diete a ridotte calorie abbassano il metabolismo, ma anche la stagionalità ha un ruolo importante: nel periodo autunno inverno avviene una ridotta secrezione di T3 e aumentata produzione di RT3 e concomitante aumento di TSH.
Effetti fisiologici degli ormoni tiroidei
Regolazione del metabolismo basale e mantenimento della corretta temperatura corporea ( avere sempre freddo può dipendere dalla tiroide )
Metabolismo dei carboidrati, grassi e proteine: favorisce sia la captazione di glucosio che la gluconeogenesi e l’ utilizzo dei grassi a scopo energetico.
Regolano il battito cardiaco, la fertilità, lo sviluppo del sistema nervoso
Semeiotica
I segni principali di ipotiroidismo: pelle secca e pallida, caduta dei capelli, unghie fragili, viso tondo e palpebre gonfie, edemi
I sintomi: intolleranza al freddo, difficoltà a iniziare la giornata, abbassamento frequenza cardiaca, lentezza dei movimenti, dolori muscolari diffusi, depressione, aumento di peso.
Un sistema semplice per capire se il metabolismo basale è basso può essere il seguente:
al mattino misurare la temperatura appena svegli, tre giorni consecutivamente. Se la media è inferiore ai 36,1 gradi è meglio rivolgersi al proprio medico che valuterà la possibilità di un percorso diagnostico.
Metabolismo e micronutrienti
Per il corretto funzionamento del metabolismo tiroideo sono fondamentali alcuni minerali e vitamine, vediamoli di seguito
Ferro: fabbisogno nella donna fertile 18 mg/giorno
si è visto che è fondamentale per l’ossidazione dello ioduro in iodio molecolare a opera del TPO (tireoperossidasi EME dipendente ) per cui verificare i parametri di ferro, ferritina, transferrina e sua saturazione, emocromo è necessario.
La sua supplementazione ha dimostrato di poter ridurre il RT3 e contestualmente aumentare T4eT3, un’ infiammazione cronica stimola la produzione di EPCIDINA la quale regola il metabolismo del ferro creandone un deficit che si riflette sul metabolismo tiroideo.
Iodio: Fabbisogno 150-300 microgrammi/giorno
Una sua carenza porta ad aumento del TSH, sia l’ eccesso che la carenza di iodio portano a ipotiroidismo. Il mineralogramma dal bulbo del capello può essere un buon sistema per misurare la concentrazione di iodio.
Selenio: tende ad essere carente nel suolo per via dello sfruttamento del territorio. Ha dimostrato la sua efficacia, si trova sempre negli integratori specifici per il supporto alla tiroide insieme allo zinco
Zinco: fabbisogno da 10 a 30 mg giorno
Supplementazioni hanno dimostrato di aumentare le frazioni libere degli ormoni tiroidei e ridurre il TSH e RT3
Vitamina A: fabbisogno 700 microgrammi
Migliora l’ assorbimento dello iodio a livello tiroideo; una sua carenza riduce la conversione di T4 in T3, aumenta il TSH
Vitamina D : è immunomodulante, da studi è emerso che la sua supplementazione riduce gli autoanticorpi, la sua carenza sembra correlata a disfunzione tiroidea
Tirosina: aminoacido non essenziale precursore degli ormoni tiroide
A questo punto è già piuttosto evidente come la carenza di alcuni nutrienti possa influenzare gli ormoni tiroidei quindi bisogna sempre valutare approfonditamente la situazione: anemia, intossicazioni, infiammazione, stress, abusi alimentari sono la normalità dei nostri giorni.
Tiroidite di Hashimoto
Di tipo autoimmune, colpisce le donne ( 9 casi su 10) si presenta spesso assieme ad altre patologie autoimmuni e consiste in un attacco del sistema immunitario ai nostri stessi tessuti, è stata correlata (tra le altre cose ) a carenza di vitamina D
Approccio clinico
Sintomi e segni, anamnesi famigliare, palpazione-ispezione
Esami strumentali: ecografia
Pannello ematico: TSH, FT4, FT3, RT3, anti TPO, anti TG, anti TSH, vit. D
per il metabolismo del ferro: ferro, ferritina, transferrina, saturazione della transferrina
Integrazione e stile di vita
Esistono in commercio integratori da banco con formulazioni ben bilanciate per il supporto della tiroide, inoltre alimentazione sana , disinfiammante e attività sportiva ne migliorano il funzionamento ( ma poi vale per tutto! )
Alcune sostanze che inibiscono la tiroide
Questo paragrafo merita attenzione…. ci sono sostanze conosciute come DISTRUTTORI ENDOCRINI
Bisfenolo e ftalati che si trovano nella plastica, in bottiglie, posate, bicchieri, biberon, giocattoli, oggetti di uso quotidiano, vestiti…
metalli pesanti, alluminio ( il caffè della moca) piombo ( le vecchie otturazioni dentarie o pesci di grossa taglia ) nitrati ( come conservanti )
si potrebbe andare avanti, ma il concetto che deve passare è chiaro: siamo bersagliati ogni giorno con sostanze tossiche.
Quanto scritto è solo una piccolissima parte rispetto a tutto quello che della tiroide si può dire, non sostituisce in alcun modo il consulto col vostro medico curante, bensì ha lo scopo di dare informazione per una maggiore consapevolezza e indirizzare ad uno stile di vita più salutare.
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