La Ande Panther è uno dei due modelli Ande dedicati alla corsa sui sentieri.

Ma mentre la Ande Thunder è una scarpa solida per veri montanari, la Ande Phanter è un modello gommato in maniera più ammortizzante, un Monster-Trail-Track che offre comodità, sia di calzata che di marcia, per trail runner di tutte le altitudini. E tutte le distanze.

 

Caratteristiche

Peso:285gr
Drop: 6mm, intersuola 36mm al tallone, tra tasselli e soletta interna siarriva a 40mm
Intersuola a doppia densità in EVa con infusione di Nitrogeno
Suola in gomma Ande Grip, tasselli di 4mm
Tomaia in mesh con rivestimenti in TPU, conchiglia al contrafforte tallonare, soletta rimovibile anatomica

 

TOMAIA

La tomaia della Ande Panther ha una forma che all’avampiede presente ampio volume per le dita, ricorda molto Topo Athletic.

Le dita dei piedi hanno spazio, non sono compresse tra di loro, né turbate dal tessuto o dal puntale protettivo, in qualsiasi situazione di movimento.

 

Il tessuto è malleabile, veste in maniera fasciante e morbidamente , col contrafforte tallonare ben imbottito che accoglie dolcemente il piede.

 

Si sta molto comodi, ben diversamente da quanto accade nella Ande Thunder, che ha una calzata molto più decisa, e che veste il piede come una corazza.

Il sistema di allacciatura è del tipo a lacci in tessuto piatti, molto semplice ed efficace, con i lacci che passano attraverso la linguetta passa lacci, a stabilizzarne la calzata

 

La linguetta para lacci è fine, imbottita in maniera densa, veste bene sul collo del piede, ha un palpebra caratterizzata da un taglio ergonomico che le permette di distendersi in maniera perfetta.

Per quanto dotata di due passa lacci stabilizzanti, è anche collegata alla tomaia da soffietti alterali in tessuto elastico.

La soletta interna rimovibile in schiuma EVA è molto spessa, ben conformata specie intorno al tallone ed al collo del piede, a fornire comfort e stabilità di seduta.

Tra l’altro, i bordi rialzati dell’intersuola, nella parte posteriore, costituiscono un ulteriore barriere anti scivolo, che struttura molto bene il contrafforte tallonare a fornire stabilità assoluta al piede.

 

INTERSUOLA

L’intersuola della Ande Panther è fatta con gomma EVA infusa di azoto, con una parte interna, sotto il piede, più consistente rispetto al “guscio” contenitivo più morbido, in modo da offrire morbidità di tocco ed efficienza di passo.

Quando dico “guscio” morbido non aspettatevi qualcosa di spugnoso: se si va a premere la gomma con le mani, si comprime certo, ma si decomprime in maniera molto pronta. Direi “espolsiva”. Sarà questo che significa quel “GiGaBoom” impresso a lato?

 

Nell’intersuola  c’è rock-plate: con tutta questa gomma, ogni disturbo del fondo è ben attutito.

Il drop tacco-punta è di 6mm, la pianta d’appoggio molto simile a quella di una Topo MTN Racer, solo un po’ meno larga sotto le falangi.

Il comportamento di questa intersuola ricorda molto quello della gomma Brooks DNA Loft della Cascadia, con effetto Hovercraft: il contatto a terra è morbido al momento dell’appoggio, ma senza essere troppo cuscinoso come nella Brooks Cascadia.

La distensione del passo “floattante”, pare di non toccare nemmeno il suolo, il piede è ben isolato dagli elementi esterni,  galleggia sopra il fondo dei sentieri.

Ma non è una rullata morbidosa: la scarpa non affossa su se stessa, anzi sostiene bene il piede, non si ha la sensazione di perdere efficacia del movimento.

Il passo procede ben comodo e sostenuto, a ritmi calmi intorno ai 5e10-5e30/km. E anche quando dopo 35km in 3 ore su strada bianca senza dislivello, sotto il sole, si scende un po’ di velocità, e si arriva a correre a 5e50-6/km, non si ha la sensazione di restare impantanati, anzi, pare di andare con più energia.

Era tanto che non correvo tale distanza su percorso “piatto”, tant’è che ho scoperto che con la stanchezza, quando andavo con calma, sentivo la caviglia destra sotto sforzo, a causa del fatto che il mio ginocchio destro manca di menisco laterale, e quindi correndo piano andavo in iper pronazione di ginocchio, correndo male. Una cosa che di solito sui sentieri di montagna non mi capita, essendo percorsi dove il passo non è mai costante e ripetitivo da portarmi a questo fenomeno. Che poi accelerando e tornando a correre gli ultimi km a 5e20, non ho avuto problemi…

Quindi, ottima per percorsi come il Tuscany 100 e 160km, ma se avete problemi di iper pronazione, e correte lenti (e dopo tanti km ci sta… ) meglio adottare una soletta specifica, per evitare di soffrirne.

Naturalmente tutta questa gomma manca di capacità torsionale e sensibilità per permettere al piede di poter sentire e controllare il proprio movimento rispetto alla situazione del fondo, quindi è bene studiare la direzione, dove mettere il passo, quando si procede in discesa tecnica, evitando appoggi acrobatici, procedendo con passo calmo, controllato, saltellato.

 

 

SUOLA

La suola della Ande Panther è fatta da Ande, ed è caratterizzata da tasselli vivi, che offrono buona trazione su fondi friabili, su roccia, e non si fanno sentire poi tanto quando si va su strada.

 

Purtroppo non c’è stata possibilità di provarla su bagnato, ma i test continueranno anche in inverno, aggiorneremo.

C’è da dire che dopo quasi 150km percorsi non mostra segni di “morsi”, come succede a gran parte delle scarpe con cui corro sugli stessi sentieri, specie nei punti dove la pianta d’appoggio non è coperta dalla suola. Qui tutta la suola copre, e non c’è segno di usura.

Qualche “morso” solo sulle pareti laterali dell’intersuola, nella parte anteriore, dove la gomma è esposta.

 

CONCLUSIONI SULLA ANDE PANTHER

La Ande Panther è una  fonde la la calzata Topo Athletic con il passo “Overcraft” di Brooks, un mix che garantisce comodità comodità è comodità per affrontare anche lunghissime distanze col piede che resta sempre imperturbato.

Adatta a percorrere lunghe ed ultra distanze, specie quando ci si può esprimere con un passo costante, dove l’intersuola fornisce comodità e spinta che facilitano il passo.

 

 

 

 

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Ande Thunder la Mountain Runner

 

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