La Hoka Bondi 9 cresce ed è dotata di una diversa gomma all’intersuola, una cosiddetta “Supercritical Foam”, che la rende più viva rispetto alle versioni precedenti.

Una scarpa MAXI tuttavia relativamente leggera, stabile e protettiva.  Perfetta per corsa tranquilla su qualsiasi distanza.

Caratteristiche:

Peso: 297gr
Drop 5mm altezza al tallone 44mm
Intersuola in gomma EVa Supercritica con Active Foot Frame e geometria MetaRocker
Suola in gomma Durabrasion
Tomaia in tessuto Warp Jacquard con collarino rinforzato in Eva

Scarpe della categoria:

Diadora Nucleo 2, New Balance More v5, Brooks Glycerin Max

Hoka Bondi 9
TOMAIA

La tomaia della Hoka Bondi 9 è realizzata con uno strato di tessuto jacquard ingegnerizzato, con zone portanti a tramatura fitta, e aree traforate per permettere areazione e traspirazione.

 

Fresca sul piede nudo, non mi ha procurato nessun fastidio e conseguente abrasione, anche dopo un uscita di una ventina di km.

La calzata è molto compatta all’avampiede, dove l’alluce viene ben compresso alle altre dita, col tessuto che lo avvolge in maniera salda fin dall’altezza dell’ossicione.

 

C’è spazio in altezza per muovere il dito, col puntale che è si fatto dal tessuto più strutturato, ma non crea alcun fastidio.

 

Sistema di allacciatura

Il sistema di allacciatura è tradizionale, con lacci in tessuto piatti, occhielli praticati in una sovra stuttura in plastica che li collega rinforzando tutto il bordo della tomaia. Questa solida struttura permette di tirare le fasce di tessuto laterali con poco sforzo, fornendo una pressione che riesce a schiacciare il piede nella scarpa, in maniera molto sentita.

 

Importante la presenza di una linguetta para lacci molto ben imbottita, praticamente un materassino, che assorbe la tensione dei lacci. N

on si percepisce la loro presenza, ma si sente il bordo del sistema di allacciatura che avvinghia il collo del piede, specie nella parte mediale interna.

 

Contrafforte tallonare

Il contrafforte tallonare  della Hoka Bondi 9 presenta un conca ampia che si restringe sul bordo del collarino, costituito da una struttura in Eva con abbondanti imbottiture che crea un vero e proprio collare avvinghiante che si stringe sulla caviglia.

L’intersuola è dotata anche della tecnologia Active Foot Frame, ovvero di una particolare conformazione dell’intersuola che consiste nell’avere i bordi rialzati rispetto alla seduta del piede, per formare un perimetro di contenimento alla seduta del piede. Questa particolarità sembra essere limitata alla zona che circonda il tallone.

 

Questa tecnologia, insieme al collarino rinforzato e al sistema di allacciatura rinforzato forniscono una seduta sicura e una calzata stabilissima al piede.

 

INTERSUOLA

L’intersuola della Hoka Bondi 9 è cresciuta in altezza, ma sembra quasi più snella rispetto a quella della precedente versione.

Oltre ad essere alta, va allargandosi verso la base fornendo un ampia superficie di appoggio, specie sotto al tallone , che sembra ampio quasi quanto l’avampiede! Ed ampia è anche la zona mediale.

 

La zona del tallone è meno pronunciata verso l’esterno, rispetto a quella della versione precedente.

Ed è dotata di una piano di appoggio con curvatura allungata ben oltre quello che sarebbe il naturale punto di caduta del tallone, e sfalzato in senso orizzontale, con la parte esterna più scavata.

Stabilità

Questa conformazione guida il piede, al momento dell’appoggio, ad effettuare la naturale dinamica di movimento detta “elica podalica”, contribuendo così a stabilizzare la seduta del piede nella parte interna, motivo per cui si percepisce molta stabilità durante la distensione del passo, per quanto questa sia una scarpa neutra non dotata di supporto anti pronazione.

 

E’ una dinamica che si fa sentire, sia camminando, che correndo.

E’ la scarpa che guida il passo, in maniera decisa. All’inizio può risultare quasi destabilizzante, poi col passare dei metri ci si abitua a questa percezione.

 

Ammortizzazione

La Hoka Bondi 9, per quanto abbondantemente gommata, non ha un comportamento morbido.

La gomma in EVA supercritica non è affatto spugnosa, come altre gomme di super gommate che si comprimono già sotto la pressione effettuata con le dita della mano.

E’ una gomma solida, che offre un tipo di ammortizzazione che non è appunto di quel tipo che ti fa sentire il tallone confortevolmente avvolto in un cuscino al momento dell’atterraggio.
Che è quello che pregiudizialmente uno si aspetterebbe da una scarpa con un intersuola così voluminosa. E poi una Hoka!

No no, qui si ha un ammortizzazione che vuole far star su il piede, che non vuole farlo affondare troppo nella gomma, ed anzi tende a mantenerlo ben su, e sfruttare la tecnologia del Metarocker per trasferire l’energia della caduta alla dinamica di spinta del passo.

 

Qui non si spinge con l’avampiede. Qui si sfrutta la curvatura dell’intersuola per far lanciare il piede verso lo stacco.

La Hoka Bondi 9 risulta leggera ai piedi, quando si corre al passo per cui è destinata.

Permette una corsa calma ma non ferma, col passo che “scivola” via fluido senza dover far tanta fatica.

 

Conclusioni sulla HOKA BONDI 9

La Hoka Bondi 9 si conferma essere una ottima scelta per chi vuole correre con calma, specie per corridori pesanti che hanno bisogno di una scarpa che sostenga il loro passo senza che questo affondi rendendogli  la corsa una fatica al momento di dover tirarsi dietro il piede verso il passo successivo.

 

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