L’abbigliamento tecnico di primo strato, il “base layer”,  è studiato e prodotto per proteggere la pelle, garantire comfort e ottimizzare le prestazioni in condizioni spesso difficili. Essendo a contatto diretto con il corpo, questo strato deve essere realizzato con filati che assicurino traspirabilità, permettano la regolazione termica.  Cercando di ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente. Di seguito analizziamo i principali filati utilizzati cercando di fornire indicazioni su quelli più adatti,  nel rispetto delle dinamiche ambientali e di salute:

Lana merino

La lana Merino è uno dei filati naturali più utilizzati nel settore outdoor, per via della sua capacità di regolare la temperatura. Le proprietà di questo filato tornano utili sia per mantenere il corpo caldo quando fa freddo e fresco quando fa caldo. Ha un’ottima capacità di assorbire l’umidità dalla pelle, mantenendola asciutta senza far proliferare i batteri che causano odori sgradevoli. È naturalmente antibatterica, quindi limita l’insorgere di irritazioni cutanee e riduce il rischio di allergie. È biodegradabile e rinnovabile, il che la rende una scelta sostenibile. Tuttavia, a seconda della densità, può risultare meno resistente rispetto alle fibre sintetiche, quindi spesso viene combinata con altre fibre per aumentarne la durabilità.

Poliestere Riciclato

Il poliestere è il materiale sintetico più diffuso nei base layer, amato per la sua leggerezza e rapidità di asciugatura. La sua struttura favorisce la traspirabilità, permettendo al sudore di evaporare velocemente e mantenendo la pelle asciutta durante sforzi intensi. Rispetto alla lana, il poliestere può trattenere più facilmente gli odori. Per questo molti capi sono trattati con finiture antibatteriche per limitare questo problema. La versione riciclata del poliestere, ottenuta da bottiglie di plastica o vecchi indumenti, rappresenta un’alternativa più ecologica rispetto al poliestere vergine, riducendo il consumo di risorse non rinnovabili e l’accumulo di rifiuti. Va considerato che essendo un materiale sintetico, rilascia microplastiche durante i lavaggi. [link a riguardo]

Nylon

È un filato sintetico estremamente resistente, perfetto per l’abbigliamento tecnico destinato ad attività intense. È noto per la sua resistenza all’abrasione, qualità che lo rende ideale per chi si avventura in sentieri rocciosi o boschivi. Inoltre, è leggero, elastico e si asciuga velocemente. Il nylon non è sempre la scelta più ecologica, essendo derivato dal petrolio. Alcuni marchi, però, stanno sviluppando nylon riciclato, che riduce l’impatto ambientale rispetto al nylon vergine. Anche il nylon tende a rilasciare microplastiche, quindi è consigliabile prestare attenzione alle modalità di lavaggio. [link a riguardo]

Polipropilene

Filato sintetico noto per la sua capacità di respingere l’acqua, il che significa che non trattiene l’umidità e si asciuga rapidamente. Questa caratteristica lo rende molto adatto per mantenere la pelle asciutta,  fondamentale per evitare fastidi e irritazioni. Inoltre, essendo idrofobo, il polipropilene non trattiene i cattivi odori e ha proprietà antibatteriche naturali. Pur essendo molto efficace in termini di prestazioni, il polipropilene non è biodegradabile e presenta le stesse problematiche di rilascio delle microfibre dei materiali sintetici.

Tencel e altre fibre naturali

Negli ultimi anni, il Tencel (o Lyocell) è diventato una delle fibre naturali alternative più apprezzate per la produzione di base layer. Derivato dalla cellulosa di alberi come eucalipto e faggio, il Tencel è una scelta sostenibile. E’ biodegradabile, viene prodotto con un processo che riutilizza gran parte delle risorse, e richiede meno acqua rispetto al cotone. Il Tencel è anche molto morbido, ipoallergenico e traspirante. Questo lo rende ideale per chi ha la pelle sensibile o è soggetto ad allergie. Tuttavia, il Tencel è meno resistente dei materiali sintetici e spesso viene combinato con altre fibre per migliorarne la durabilità. Perfetto per climi moderati, offre un comfort eccezionale, ma può risultare meno adatto a condizioni di freddo intenso rispetto alla lana Merino.

Miscele di fibre

Le miscele di fibre sono sempre più comuni nei base layer per il trail running, combinando le migliori qualità di materiali naturali e sintetici. Ad esempio, le miscele di lana Merino e poliestere riciclato uniscono la traspirabilità e la gestione dell’umidità della lana con la resistenza e l’asciugatura rapida del poliestere. Questi capi sono progettati per offrire un equilibrio tra comfort, prestazioni e sostenibilità. Anche le miscele di nylon e Tencel sono utilizzate per creare capi resistenti, traspiranti e, al contempo, delicati sulla pelle. Inoltre, la combinazione di materiali naturali e sintetici riduce spesso la necessità di trattamenti chimici, rendendo il capo più sicuro per la pelle e più rispettoso dell’ambiente.

Suggerimenti per una scelta consapevole

Per scegliere un base layer che sia sia funzionale sia rispettoso dell’ambiente e della salute della pelle, considera i seguenti suggerimenti:

  1. Preferisci materiali naturali e biodegradabili come la lana Merino e il Tencel, soprattutto se hai la pelle sensibile o vuoi ridurre il tuo impatto ambientale.
  2. Opta per materiali riciclati come il poliestere riciclato, che riduce lo spreco di risorse.
  3. Cura i capi lavandoli in sacchetti appositi per limitare il rilascio di microplastiche, prolungando la durata e migliorando la sostenibilità.

Scegliere il filato giusto, non significa solo assicurarsi comfort e prestazioni, ma anche fare una scelta responsabile per l’ambiente e per la salute della pelle. Materiali come la lana Merino e il Tencel offrono una soluzione naturale, mentre il poliestere e il nylon riciclati permettono di trovare un buon equilibrio tra prestazioni e impatto ambientale ridotto.

 


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